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Ciao a tutti gli amici di Coop 381! Sappiamo che gli ultimi due anni segnati dalla pandemia hanno avuto un notevole impatto sulle nostre vite. Mentre ci siamo concentrati sulla protezione dalla malattia, molti di noi hanno sperimentato sensazioni di smarrimento, sopraffazione e isolamento. Le giornate sembravano confondersi con le notti, l'ansia ha fatto capolino e spesso ci siamo ritrovati a trascorrere troppe ore sui social media. In mezzo a tutto questo, ci siamo forse sentiti realmente al sicuro?

Coop Treottouno: La Vostra Risorsa di Supporto

Dal lunedì al venerdì, mettiamo a disposizione un numero verde anonimo e gratuito, il 800 910 200. Vogliamo essere il vostro punto di riferimento se state attraversando momenti di difficoltà emotiva e relazionale. Siamo qui per ascoltarvi e per fornirvi il sostegno di cui avete bisogno. Non dovete affrontare tutto da soli.

Unisciti alla nostra indagine "Prima di Tutto…"

Se hai tra i 14 e i 19 anni e puoi dedicarci solo 10 minuti del tuo tempo, vogliamo ascoltare la tua voce e comprendere come stai affrontando questa fase della tua vita, specialmente dopo gli ultimi anni così impegnativi. Partecipa alla nostra ricerca "Prima di Tutto…" visitando il nostro sito web all'indirizzo https://bit.ly/primaditutto.

L'Importanza di Questa Indagine

Ci interessa sinceramente conoscere il tuo stato d'animo. Vogliamo esserci per te, offrendoti il supporto di cui hai bisogno. La tua partecipazione ci aiuterà a ottenere una comprensione più profonda delle tue esperienze e a trovare modi per rendere questa fase della vita più gestibile per tutti noi. Non devi affrontare tutto da solo. Siamo qui per te, con il nostro numero verde e la nostra ricerca. Ti aspettiamo numeroso/a a partecipare e a chiamare se ne hai bisogno. Insieme possiamo fare la differenza!

Condividi le tue opinioni con noi e non esitare a diffondere questa iniziativa tra i tuoi amici. Siamo qui per darvi il nostro supporto!

Per lungo tempo, Voghera è stata sinonimo di peperone. Coltivato abbondantemente nella fertile pianura tra il Pavese e l'Alessandrino, il peperone di Voghera era noto e apprezzato oltre i confini della regione. Tuttavia, a metà del secolo scorso, una micosi colpì le coltivazioni di questo prelibato ortaggio, riducendone drasticamente la produzione. Ma oggi, dopo più di quindici anni di impegno dedicato al recupero delle sue sementi, il peperone di Voghera è tornato a spiccare tra i campi e a deliziare le tavole, diventando un fiore all'occhiello del Presidio Slow Food.

Il "Bianco" di Voghera: Un Peperone da Gustare

Il peperone di Voghera è un vero e proprio tesoro gastronomico. Questo ortaggio presenta una forma cubica, con dimensioni che oscillano tra gli 8 e i 12 centimetri ed è caratterizzato da quattro coste, sebbene possa presentarne solo tre. Ma ciò che colpisce di più è il suo colore unico: verde chiaro, da cui deriva il nome "bianco". Quando raggiunge la piena maturazione, assume una tonalità gialla o addirittura arancione, ma la sua particolarità sta nel fatto che è delizioso anche quando è ancora verde. È in questo stato che il peperone di Voghera viene raccolto, in quanto è più consistente ed è l'ideale per essere conservato sottaceto, secondo la tradizione locale. Tuttavia, questo straordinario ortaggio può essere apprezzato in molte altre preparazioni, come insalate, pinzimonio o addirittura come condimento per un classico risotto.

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La Lunga Via per il Recupero

Nel suo periodo d'oro, il peperone di Voghera era conosciuto persino in Germania e negli Stati Uniti. Tuttavia, negli anni '50, un fungo colpì le radici delle piante, causando un rapido declino nella produzione. La causa di questa devastante epidemia fu attribuita all'eccessiva coltivazione, poiché il peperone veniva seminato troppo spesso negli stessi orti, favorendo la diffusione della malattia. Questo evento ha insegnato una lezione preziosa agli agricoltori locali, che oggi evitano di coltivare peperoni nello stesso terreno per almeno tre o quattro anni, seguendo un rigoroso disciplinare di produzione con rotazioni annuali.

Per sfuggire al fusarium, il patogeno responsabile dei danni alle coltivazioni di peperone, alcuni agricoltori si sono spostati in zone più distanti da Voghera, evitando così la contaminazione. Uno di questi agricoltori fu il nonno di Andrea Olezza, che si trasferì nella zona di Corana, continuando a coltivare il Voghera. Questo gesto di passione e dedizione ha aperto la strada al progetto di recupero avviato nel 2005. In collaborazione con l'Istituto Tecnico Agrario Gallini di Voghera, l'Istituto di Patologia Vegetale dell'Università di Milano e il Centro di Ricerca Agraria di Montanaso Lombardo (Lodi), il peperone di Voghera è tornato a essere coltivato e commercializzato con successo.

Il Cuore del Peperone di Voghera

Oggi, sei produttori sono riuniti nell'associazione di valorizzazione e tutela del PepeVo, di cui fa parte anche Andrea Olezza, che si occupa personalmente della riproduzione delle sementi. "Ho un legame quasi morboso con questa varietà di peperone," scherza Olezza.

"Ci trovo il vero sapore del peperone, mentre le altre varietà mi sembrano più acquose. Sarò di parte, ma il Voghera è nel mio cuore, e lo propongo con orgoglio ai clienti del mercato."

Promuovere il Gusto Autentico

La Condotta Slow Food Oltrepò Pavese ha svolto un ruolo fondamentale nel recupero del peperone di Voghera. Attraverso ricerche scientifiche, storiche e il coinvolgimento di nuovi produttori, hanno contribuito a promuovere e proteggere questo prodotto unico. Oggi, l'obiettivo è far comprendere ai consumatori che il peperone è buono appena raccolto, e che i suoi trasformati sono altrettanto deliziosi.

La zona di produzione del Presidio Slow Food del peperone di Voghera comprende l'area che si estende dalla provincia di Pavia a quella di Alessandria, nelle vicinanze delle confluenze dei torrenti Scrivia, Curone e Staffora nel fiume Po.

Grazie al supporto di FedEx, il Presidio Slow Food del peperone di Voghera può continuare a promuovere e proteggere questo tesoro gastronomico, offrendo agli amanti del buon cibo l'opportunità di scoprire il gusto autentico di questa varietà unica di peperone.

Unisciti a noi nell'ambizioso progetto di creazione del Parco Rurale la Palazzina a Voghera, un luogo dove rigenerare l'ambiente, promuovere l'agricoltura sociale, favorire l'inclusione lavorativa e praticare l'economia circolare. Questa iniziativa prende vita nell'ambito di Pavia Capitale della Cultura d'Impresa 2023, in collaborazione con Assolombarda.

Coop Treottouno e agricoltura sociale: seminiamo opportunità e inclusione

Sulla riva destra del torrente Staffora, nel comune di Voghera, si trova l'area verde di Palazzina. Attualmente, questo luogo prezioso si trova in uno stato di abbandono. I terreni, un tempo rigogliosi e vitali, giacciono ora incolti, desiderando di tornare alla loro antica bellezza.

Oggi, questa gemma paesaggistica ed ecologica richiede il nostro intervento. Voghera Solidale GRUP propone la creazione di un nuovo Parco Rurale che coinvolga attivamente la comunità locale, unendo le forze delle imprese del territorio e delle istituzioni pubbliche e private. È giunto il momento di restituire la magnificenza a questa terra e di promuovere la giustizia sociale, l'inclusione e l'economia sostenibile. Da sempre, l'ambiente agricolo e rurale ha abbracciato i valori di solidarietà, reciprocità, cura e supporto familiare.

Attraverso l'agricoltura sociale, desideriamo generare occupazione e nuove opportunità di reddito, offrendo un futuro più promettente alle persone vulnerabili. Costruiremo servizi per il benessere dell'intera comunità e miglioreremo la qualità della vita nelle aree rurali, creando connessioni e relazioni durature.

Il nostro progetto: cosa vogliamo realizzare?

Al cuore del progetto del Parco Rurale la Palazzina si trova la creazione di un ambiente rigenerante e inclusivo. Inizieremo con l'area verde, che ospiterà un giardino terapeutico curato nei minimi dettagli, con spazi distinti, colori floreali e fragranze delicate, per contribuire alla salute psico-fisica di coloro che lo frequenteranno.

Realizzeremo anche diversi orti sociali, dove la comunità di Voghera potrà coltivare i propri ortaggi e offrire opportunità di inserimento lavorativo a persone fragili, stimolando così percorsi di autonomia e inclusione sociale. Questi orti nasceranno dalla riqualificazione di un terreno abbandonato, con l'obiettivo di offrire prodotti etici che sostengano la salvaguardia ambientale e la biodiversità agricola locale.

Via al crowdfunding per il progetto

Sarà possibile reintrodurre varietà ortive e cerealicole tradizionali, nonché piante autoctone spontanee tipiche del pavese. All'interno del Parco Rurale, troveremo anche uno spazio di aggregazione realizzato in legno o materiali riciclati, che sarà completamente autosufficiente dal punto di vista energetico grazie all'installazione di pannelli solari e fotovoltaici.

Questo luogo diventerà il punto di incontro per laboratori creativi durante tutto l'anno, promuovendo la socializzazione e il benessere per persone di tutte le età. Sarà uno spazio accogliente e multifunzionale, pensato per favorire l'interazione e la condivisione di idee e conoscenze. Ma non finisce qui: nel Parco Rurale la Palazzina avremo anche uno spazio dedicato all'economia circolare.

Trasformeremo un'area esistente per ridurre gli sprechi e i rifiuti, dando nuova vita ad oggetti di ogni tipo. Grazie alla partecipazione attiva di persone con disabilità, promuoveremo l'inclusione sociale e creeremo nuove opportunità socio-lavorative. Questo spazio sarà un laboratorio di riparazione e riuso, dove potremo dare nuova vita a oggetti e materiali che altrimenti verrebbero gettati via. Sarà un esempio tangibile di come l'economia circolare possa contribuire alla sostenibilità ambientale e sociale, riducendo l'impatto sull'ambiente e creando valore aggiunto per la comunità.

Tuttavia, per realizzare tutto questo, abbiamo bisogno del tuo aiuto. I fondi raccolti tramite il crowdfunding saranno destinati a diverse fasi del progetto:

La forza di questo progetto risiede nella collaborazione con il settore imprenditoriale locale e l'adozione di pratiche di Responsabilità Sociale d'Impresa. Attraverso la partecipazione di diversi attori, vogliamo creare un nuovo sistema agricolo che favorisca lo sviluppo delle aree svantaggiate e periurbane, promuovendo al contempo la sostenibilità ambientale e la solidarietà sociale.

Insieme possiamo fare la differenza! Contribuisci con la tua donazione e sostieni la realizzazione del Parco Rurale la Palazzina. Ogni contributo, grande o piccolo, ci avvicina sempre di più al nostro obiettivo di rigenerare l'ambiente, promuovere l'agricoltura sociale, favorire l'inclusione lavorativa e praticare l'economia circolare.

Dona Ora!

Con la tua donazione, potremo rendere concreto il progetto e dare vita a un luogo rigenerante, inclusivo e sostenibile. Sarai parte integrante di un'importante trasformazione, contribuendo alla creazione di un ambiente accogliente per il benessere psico-fisico delle persone, all'inclusione sociale e all'offerta di nuove opportunità lavorative per i più fragili.

Sostenendo il Parco Rurale la Palazzina, avrai un impatto significativo sulla comunità di Voghera e del territorio circostante. I benefici si estenderanno agli adulti con disabilità, alle persone in situazioni di fragilità psicosociale ed emarginazione, nonché a coloro che stanno affrontando un percorso di reinserimento dopo l'esperienza carceraria. Insieme, possiamo offrire loro un ambiente sicuro, inclusivo e stimolante, in cui potranno sviluppare competenze, coltivare ortaggi, promuovere l'integrazione sociale e avvicinarsi all'agricoltura sociale.

Inoltre, il Parco Rurale la Palazzina avrà un impatto positivo sulla comunità territoriale, coinvolgendo consumatori, agricoltori, attivisti e istituzioni sia dal punto di vista sociale che ambientale. Promuoveremo la salvaguardia dell'ambiente, la biodiversità agricola locale e le pratiche di economia circolare nel settore agricolo e orticolo.

La Coop Treottouno Onlus di Voghera, si dedica da anni all'inclusione sociale e all'autogestione responsabile d'impresa, grazie alla tua generosità, potremo fare grandi passi avanti nella creazione di un ambiente rigenerante, inclusivo e sostenibile a Voghera.

Ricorda che ogni donazione, grande o piccola, fa la differenza. Ogni euro contribuirà a realizzare il giardino terapeutico, gli orti sociali, lo spazio di aggregazione e l'area dedicata all'economia circolare. Saranno investiti in attrezzature, materiali, personale e tutte le risorse necessarie per rendere il Parco Rurale una realtà concreta e di successo.

Insieme, possiamo costruire un luogo che promuove il benessere, l'inclusione sociale e lavorativa dei più fragili, e allo stesso tempo valorizza l'agricoltura sociale e l'economia circolare. Ogni contributo conta e ci avvicina sempre di più al nostro obiettivo.

Ti ringraziamo ancora per il tuo sostegno e per essere parte di questa importante iniziativa. Il Parco Rurale la Palazzina non sarebbe possibile senza persone come te che credono nel potere del cambiamento e nella promozione di un futuro migliore per tutti.

Un grazie di cuore da parte di tutto il team della Cooperativa Sociale 381 e della Fondazione CESVI. Grazie per fare la differenza e per contribuire alla realizzazione di un Parco Rurale unico e significativo per la comunità di Voghera e oltre.

Cooperativa Sociale Treottouno per migliorare il processo di inserimento lavorativo

Cooperativa Sociale Treottouno con Il progetto am-ABIL-Mente al lavoro intende sviluppare, sull’intera provincia di Pavia, una strategia e un modello di intervento che metta gli attori della società “civile” (terzo settore, cittadini, persone disabili, aziende) in connessione tra loro e in relazione con il mondo istituzionale (provincia, collocamento mirato, ecc.).

L’obiettivo è favorire la cooperazione per il miglioramento del processo di inserimento lavorativo per persone con disabilità certificata ai sensi della l. 68/99 in cerca di un’occupazione.

Il progetto è realizzato con contributi da Fondazione Cariplo, ha una durata di due anni e vede come ente capofila Centro Servizi Formazione insieme ai partner ACLI Provinciali Pavia APS, Finis Terrae Cooperativa Sociale, Gli Aironi Cooperativa Sociale e Cooperativa Sociale Treottouno.

Attività proposte dal progetto

Creazione di una rete interprovinciale, organizzata in tavoli di lavoro tematici, con l’obiettivo di miglioramento dell’applicazione delle opportunità derivanti dalla normativa sull’inserimento lavorativo di persone con disabilità (l. 68/99), e in una rete a livello istituzionale e imprenditoriale, per individuare strumenti di lavoro e di collaborazione con le Istituzioni. All’interno di questa azione è prevista una ricerca delle aziende del territorio sensibili alla tematica della disabilità.

Realizzazione un percorso formativo per la formazione del Disability manager, un professionista poliedrico che si occupa di coordinare e realizzare progetti personalizzati per l’inserimento al lavoro dei dipendenti con disabilità. Il corso è rivolto a operatori di cooperative sociali, assistenti sociali, operatori del Centro per l’Impiego di Pavia, imprenditori, responsabili delle risorse umane e figure amministrative.

Presa in carico delle persone disabili per l’inserimento lavorativo, attraverso un processo articolato di accompagnamento, formazione e tutoraggio che prevede la collaborazione attiva dei diversi soggetti coinvolti.

Comunicazione e sensibilizzazione sul tema del lavoro e della disabilità, con le istituzioni, le aziende e altri stakeholder del territorio.

Recapiti per informazioni sul progetto

Centro Servizi Formazione Pavia
Via Riviera 23, Pavia
Telefono: 0382.16931
E-mail: segreteria@csf.lombardia.it

Orti Sociali di Voghera inseme a tutti i partner ha organizzato un corso di formazione gratuito di Giardinaggio e ortocoltura della durata di 80 ore. Il corso fa parte del progetto "Strada facendo… Percorsi sperimentali per il contrasto alla Povertà Lavorativa, Educativa, Relazionale" che ha l'obiettivo di fornire alle persone disoccupate o con occupazioni lavorative instabili di età superiore ai 18 anni, le competenze necessarie per incrementare le loro competenze professionali.

Durante il corso, i partecipanti acquisiranno le competenze per allestire aree verdi, parchi e giardini e per coltivare e manutenere orti e frutteti. Saranno in grado di occuparsi delle operazioni di preparazione del terreno, allestimento, cure colturali, raccolta e conservazione dei prodotti, nonché di intervenire nelle attività relative alle coltivazioni arboree ed erbacee, all'ortofrutticoltura, alla potatura e alla moltiplicazione delle piante.

Il corso si terrà dall'11 al 24 aprile 2023 e sarà rilasciato un attestato di partecipazione al termine. Le iscrizioni sono aperte fino al 7 aprile o fino a esaurimento posti.

Il corso è rivolto a persone che necessitano di migliorare le loro competenze professionali e che sono interessate a lavorare nel settore del giardinaggio e dell'agricoltura. Inoltre, il progetto offre percorsi riabilitativi terapeutici attraverso il lavoro agricolo, fornendo un'opportunità importante per le persone che vogliono migliorare le loro competenze sociali ed emotive.

Orti Sociali ha come partner diverse organizzazioni tra cui Aldia - Persone per le persone, Calypso - Il teatro per il sociale, CSF Lombardia, Fondazione Adolescere, Fondazione Cariplo, Fondazione Comunitaria Pavia, Fondazione Peppino Vismara, Fondo Beneficenza Intesa Sanpaolo, La Collina Cooperativa Sociale Onlus, Mons Acutus ODV, Orti Sociali. Il loro supporto è fondamentale per realizzare il corso di formazione gratuito e per promuovere l'agricoltura sociale come strumento di inclusione e sviluppo sostenibile.

Per maggiori informazioni sul corso e sul progetto Orti Sociali, contattaci al numero 3396259189 o all'indirizzo email ortisocialivoghera@gmail.com.

Non perdere questa opportunità unica di acquisire nuove competenze professionali e contribuire a coltivare il nostro futuro!

Contrastare lo Spreco Alimentare

Il fenomeno dello spreco alimentare è uno dei più gravi e dannosi per la Terra. Genera povertà, disuguaglianze, compromette la biodiversità ed è una delle maggiori fonti di emissione di CO2 in atmosfera. Il cibo prodotto ma non consumato utilizza 1,4 miliardi di ettari di campi, che rappresentano quasi il 30% dei terreni agricoli nel mondo.

Secondo la FAO ,ogni anno un terzo della produzione mondiale di cibo si perde o si spreca lungo la filiera alimentare. Solo in Italia, lo spreco alimentare in un anno ci costa poco meno di 10 miliardi. Per contrastare questo fenomeno, in provincia di Pavia è nato il progetto RISE (Recupero - Innovazione - Sostenibilità - Economia circolare), portato avanti da due cooperative del territorio in collaborazione con altri enti non profit e con la Fondazione Romagnosi. Il progetto punta a contrastare lo spreco alimentare proprio nelle fasi iniziali della filiera agroalimentare, ha ottenuto un finanziamento dalla Regione Lombardia e la rete che lo ha ideato e si è impegnata a realizzarlo entro la fine del corrente anno.

Capofila è la Cooperativa Sociale 381 di Voghera, affiancata dalla Cooperativa Sociale Balancin di Pavia. Le azioni si stanno sviluppando proprio nei territori compresi fra Pavia e Voghera, dove il problema è particolarmente acuto: mancano infatti politiche locali del cibo istituzionali e strutturate.

Le indagini merceologiche – spiegano i promotori – indicano che i cibi più sprecati risultano essere i prodotti freschi, in particolare frutta e verdura. Progetto RISE vuole agire proprio in questo settore, importantissimo in un territorio a vocazione agricola come la provincia di Pavia.

Nel concreto, cooperativa 381 – che è impresa sociale agricola, produce ortaggi e inserisce al lavoro persone fragili – recupera una serie di prodotti agricoli da diverse aziende agricole produttrici, scartati per le più svariate ragioni, dall'eccedenza di produzione (es. un raccolto di pomodori in eccesso rispetto la quantità che le aziende agricole possono collocare sul mercato) al fatto che parecchi prodotti possono essere "difettosi" a causa di eventi atmosferici avversi, forma non adeguata, calibro non perfettamente corretto, ecc.

Coop. 381 recupera tutti questi prodotti destinati a diventare rifiuto agricolo e li va a stoccare in un magazzino. Da lì, parte la rigenerazione, o attraverso la donazione (Caritas e Comunità di Sant’Egidio le due istituzioni più attive dal lato dei beneficiari) o attraverso la commercializzazione. Qui entra in campo cooperativa Balancin – anch’essa coop. sociale di tipo B che si occupa di catering, banqueting e confezionamento e commercializzazione di prodotti alimentari.

Coop. Balancin raccoglie i prodotti agricoli di scarto ma anche tutti quelli che non riesce a vendere in prima istanza e li va a rigenerare attraverso prodotti di "secondo livello" certificati dal marchio IO ERO, un primo risultato concreto del progetto RISE. I prodotti a marchio IO ERO certificano una filiera che combatte concretamente il fenomeno dello spreco alimentare.

Le produzioni IO ERO permettono a una mela bruttina, ma ancora di ottimo gusto, di diventare una confezione di fragranti chips di mele essiccate, ottimo snack sano e leggero. Delle verdure "bio" fuori calibro o invendute possono trasformarsi in eccellente dado granulare, per brodi deliziosi e genuini. O ancora, arance biologiche dolcissime, ma con la buccia che porta i segni del vento o dell’acqua, possono cambiare forma e divenire una buonissima marmellata artigianale.

E tante altre storie di recupero agricolo e di nuova vita a tanti prodotti della terra. L’obiettivo finale, ambizioso ma considerato molto concreto, è distribuire oltre 4,5 tonnellate di frutta e ortaggi salvati dallo spreco a circa 1.000 nuclei familiari fragili, ma anche creare una un circuito di economia circolare che valorizzi gli scarti. A fine anno si chiuderà ma, già ora, il progetto – oltre al nuovo marchio IO ERO – ha generato due nuovi ingressi lavorativi, uno in coop. Balancin e uno in coop treottouno.

Da parte sua, Fondazione Romagnosi sta accompagnando le azioni sviluppate in questi mesi con uno studio dei dati raccolti, utili perché potranno costituire un modello che potrà essere replicabile in altri territori.

Presso Hub Voghera in piazzetta Garibaldi 9 a Voghera il 04 novembre e 11 novembre dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 18.30 si terrà un’esposizione di manufatti realizzati nell'ambito del progetto laboratorio di sartoria, attivo presso la Casa Circondariale di Voghera.

L’iniziativa nasce in collaborazione con l’Associazione di promozione sociale Sc’Art di Genova, realtà impegnata in favore della tutela dell’ambiente, nell’ambito della sensibilità civica contraria allo spreco e nell’organizzazione di attività formative, educative ed artistiche rivolte a persone in condizioni di fragilità socio economiche, quali, ad esempio, proprio le persone detenute.

L’obiettivo è quello di favorire l’apprendimento di capacità tecniche, promuovere il benessere e possibili occasioni di inclusione sociale, in una visione rispettosa dell’ambiente e dell’uomo.

Vengono recuperati e riciclati striscioni pubblicitari dismessi e la tela degli ombrelli rotti, che diventano fonte d’ispirazione con i loro segni, colori e forme, giungendo alla realizzazione di pezzi unici che vengono cuciti con cura e attenzione.

Tra le persone detenute è possibile individuarne diverse in possesso di vivaci risorse e buona disponibilità a mettere in discussione le scelte passate, attraverso un impegno concreto in attività socialmente rilevanti; offrire loro nuove possibilità di crescita personale equivale a "restituire" alla società persone arricchite e capaci ristabilire una condizione di sano equilibrio con la società civile.

Cooperativa Treottouno

Agricoltura, economia, sostenibilità e i cooking show con la Schita dell’Oltrepò

VOGHERA - Una giornata per riflettere con la comunità e proporre modelli di sviluppo sostenibile per l'economia resiliente di Voghera, dell'Oltrepò Pavese e del territorio. Il focus della seconda edizione della Festa del Ringraziamento di San Martino, in scena a Voghera domenica 13 novembre dalle 7.30 alle 13.30 nella centralissima piazza Duomo accanto ai contadini di Campagna Amica, sarà ancora l'agricoltura di filiera, argomento che in questa fase storica tanto piace agli italiani in cerca di prodotti in tavola che siano veicolo di qualità, valori, tracciabilità e identità.

Un evento organizzato da Hub Voghera e Cooperativa 381 reso possibile dal sostegno dell'Amministrazione Comunale di Voghera retta dal sindaco Paola Garlaschelli che, attraverso l'impegno dell'assessore al Commercio Maria Cristina Malvicini, intende rivalorizzare le tradizioni iriensi e dare impulso all'economia sostenibile e circolare.

Un'agricoltura familiare, sociale e contadina, il futuro dell'Oltrepò Pavese passa dalle Filiere Agroalimentari nel solco della Tradizione Contadina. Domenica 13 novembre vi aspettiamo in Piazza Duomo a Voghera. Durante tutta la mattina presso lo stand del Gruppo Alpini Voghera, preparazione, degustazione e vendita della Schita dell'Oltrepò Pavese e attività didattica per adulti e bambini "Impariamo a fare la Schita dell'Oltrepò Pavese Insieme".

Il Programma

Piazza Duomo, Voghera

ore 07.30 allestimento esposizione mezzi agricoli
ore 08.00 Mercato Agricolo di Campagna Amica e Mercato della Comunità Oltrepò Etico di Slow Food in Piazza Duomo.
ore 09.30 Inaugurazione con:
Paola Garlaschelli, Sindaco di Voghera
Simona Virgilio, Vice Sindaco di Voghera
Maria Cristina Malvicini, Assessore al Commercio del Comune di Voghera
Stefano Greppi, Presidente Coldiretti Pavia
Emilia Maini, Presidente Copagri Pavia
Carlo Emilio Zucchella, Presidente CIA Pavia
Marta Sempio, Presidente Confagricoltura Pavia
Giorgio Allegrini, Presidente Strada del Vino e dei Sapori dell'Oltrepò Pavese

Segue Benedizione dei Trattori e dei Mezzi Agricoli con Mons. Marco Daniele e Don Cristiano Grezzi

ore 10.00 Messa di ringraziamento in Duomo
ore 10.45 Filiere Agroalimentari opportunità per l'Oltrepò Pavese riflessioni con le mani in pastella:
Nell'Area Eventi, a cura del Gruppo Alpini di Voghera: Emanuele Bottiroli, Creativamente - Pavia uno TV e Lombardia 24 conduce un intervista con le mani in pastella a:

  1. La Schita dell'Oltrepò Pavese classica
    Cinzia Montagna, Giornalista e ideatrice del progetto La Schita dell'Oltrepò Pavese
    Alberto Bertuzzi Borgognoni, Mulini di Voghera S.p.A. Farina dell'Oltrepò Pavese
  2. La Schita dell'Oltrepò Pavese con il Salame di Varzi DOP
    Pier Luca Ambrosioni, Vice-presidente Consorzio Salame di Varzi e AD del Salumificio Vecchio Varzi
    Giovanni Palli, Presidente della Provincia di Pavia, Presidente della Comunità Montana e Sindaco di Varzi
  3. La Schita dell'Oltrepò Pavese con Crema di Peperone di Voghera
    Moreno Baggini, Voghera Solidale GRUP, Orti Sociali di Voghera e PepeVo (Peperone di Voghera)
    Gian Marco Centinaio, Vice Presidente del Senato della Repubblica, Senatore già Ministro al Turismo e Agricoltura del governo Conte e Sottosegretario di Stato nel governo Draghi al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
  4. La Schita dell'Oltrepò Pavese con la Crema di nocciole di Lu Monferrato
    Elisa Nervetti, Fiduciario Slow Food Oltrepò Pavese
    Michele F. Fontefrancesco, Ricercatore di antropologia culturale presso l'Università degli studi di Scienze Gastronomiche, con le creme spalmabili di CoriLu

Durante tutta la mattina presso lo stand del Gruppo Alpini Voghera preparazione, degustazione e vendita della Schita dell'Oltrepò Pavese e attività didattica per adulti e bambini "Impariamo a fare la Schita dell'Oltrepò Pavese Insieme".

Agricoltura Familiare, Sociale e Contadina, il Futuro dell'Oltrepò Pavese passa dalle Filiere Agroalimentari el solco della Tradizione Contadina

Davanti al Municipio:

Sul Sagrato del Duomo:

Davanti al sagrato:

In tutta la città:

La Provincia Pavese 06-09-2018

Il lavoro manuale, si sa, è terapeutico. Il contatto con la natura lo è altrettanto, e se ci aggiungiamo anche una buona dose di estetica, il risultato è garantito. Lo sostiene da sempre Alfonsa Erta, presidente della cooperativa "Treottouno" di Voghera, che da oltre trent'anni si occupa nelle sue serre e nei suoi orti della riabilitazione di giovani disabili e problematici, seguendoli nel paziente lavoro agricolo che sta dietro alla produzione di fiori e ortaggi.

Con pazienza e dedizione ammirevoli, la signora Alfonsa ha aiutato decine di ragazzi a superare (o quantomeno attenuare) le loro difficoltà, consentendogli in certi casi di raggiungere l'autonomia, inserendosi a poco a poco tra le rigide maglie della nostra società. Con il tempo, qualcuno ha trovato lavoro all'interno della stessa cooperativa e ha cominciato la sua vita al di fuori della famiglia, mentre qualcun altro ha superato le proprie difficoltà relazionali, riuscendo a uscire di casa almeno per visitare le serre di Alfonsa.

Ma in pratica, come si fa a curare con la natura? ce lo spiega la Erta

La questione è che l'orto, così come la serra, sono ambienti terapeutici perché non ti lasciano pensare, perché ti consentono di svuotare la mente. Prendersi cura delle piante vuol dire dedicarcisi completamente, concentrarsi solo su ciò che si sta facendo. Questo è già un ottimo esercizio se svolto saltuariamente, ma diventa vera e propria terapia nel momento in cui si vedono fisicamente i risultati del proprio lavoro. Quando il fiore sboccia, quando la pianta produce il frutto, lì senti che ciò che è nato ti appartiene, è tuo. La natura ci dà tanto, bisogna solo saperla ascoltare.

Oltre che di lavoro manuale, però, si parla anche di estetica, sempre Alfonsa ci dice:

Non è solo il prendersi cura di qualcosa ma anche il piacere visivo che questo qualcosa è in grado di produrre. Come un bel paesaggio o un bel quadro, anche un bel fiore o un ortaggio perfetto producono un effetto rilassante sulla persona. E poi ci sono i colori: accesi, brillanti, riempiono il cuore insieme agli occhi. Per questo nelle mie serre pianto gli stessi tipi di fiori e di ortaggi in diverse varietà e colorazioni: mi piace l'effetto di varietà che producono, mi piace che i ragazzi con cui lavoro possano bearsi di tanta ricchezza, e che si stupiscano di fronte alle mille sfumature presenti in natura. Il bello, dicevo, è terapeutico sempre, ma lo è ancora di più quando viene da te, quando sei stato tu a produrlo.

Dopo aver cominciato la sua attività alla comunità San Pietro, la signora Alfonsa si è poi dedicata a tanti progetti diversi, lavorando con i detenuti, con i pazienti delle unità psichiatriche e da qualche anno con gli Orti Sociali, ed è ormai pronta ad andare in pensione, aggiunge :

Quando dico andare in pensione non significa che smetterò di lavorare. L'anno prossimo cederò la presidenza della cooperativa alla mia attuale vicepresidente, ma continuerò senz'altro a rendermi utile. Dopo tanti anni passati a prendermi cura dei miei fiori e dei miei ragazzi, l'idea di smettere del tutto non mi sfiora nemmeno: e non soltanto perché so che loro hanno bisogno di me, ma anche perché sono io ad aver bisogno di loro.

Serena Simula

Alfonsa ora cosa dobbiamo fare? Forse questa la mia ultima frase ad una persona che con la Sua umiltà, gentilezza e competenza ha saputo, in questi anni, guidarmi nella mia vita. Un punto di riferimento non solo per me, ma per tutti quelli che sono impegnati nel sociale e nella nostra "amata" terra.

Nessuno di noi avrebbe mai immaginato che questo giorno sarebbe arrivato così presto e che saremmo stati qui a ricordare insieme la bella persona che sei, la tua determinazione, il tuo entusiasmo e la tua forza, la tua grinta e la tua allegria, infine, ma non per importanza, la tua generosità e il tuo altruismo.

Si lo ricordavamo, ridendo assieme, la prima volta che ci siamo conosciuti parlavamo di persone in difficoltà in una riunione della Consulta per i problemi sociali all'AUSER… le nostre posizioni non coincidevano.

Eravamo diversi, è vero, molte cose ancora non le capivo… eppure il tuo modo di fare, di pensare, di lavorare mi hanno colpito in questi anni al punto che, fino all'ultimo giorno, ci tenevamo mano nella mano per ideare e realizzare qualche cosa di nuovo che potesse aiutare qualche persona in difficoltà.

Si perché erano proprio le piccole emozioni che ci univano. La soddisfazione nel vedere crescere qualche ortaggio, il fiorire di una pianta, recuperare qualche semente antica, capire come poter aiutare una famiglia... Sognare assieme...

Questi ricordi sono il nostro bene più prezioso e anche se un giorno mi verrà voglia di chiederti il solito consiglio e non potrò farlo allora recupererò proprio un ricordo.. Ci mancherai a tutti, ai più grandi e ai più piccoli, agli amici di sempre e a quelli conosciuti da poco.

Mancherà soprattutto la tua sincerità, il tuo modo di vedere la vita e di affrontare la quotidianità, la tua serietà che diventava simpatia all'occorrenza; mi mancherà di Te il tuo essere amica e confidente.

E adesso tocca a noi portare avanti le tue opere ed i tuoi insegnamenti... e stai tranquilla che lo faremo. Tu dal cielo continua a seguirci ed amarci.

Grazie di tutto, Alfonsa.

Cooperativa Sociale 381
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