Settantacinque prese in carico di persone con disabilità, venticinque doti impresa attivate che sono sfociate in sette assunzioni in cooperative e aziende.
A un anno e mezzo dal suo battesimo, il progetto am-ABIL-Mente al lavoro, promosso dal Centro Servizi Formazione di Pavia con il sostegno di Fondazione Cariplo, presenta gli importanti risultati raggiunti, a cui sommare anche le persone che hanno ottenuto la certificazione di Disability Manager, una figura professionale poliedrica che si occupa di coordinare e realizzare progetti personalizzati per l'inserimento al lavoro dei dipendenti con disabilità.
Un ruolo importante nell'ambito di questo progetto che si è posto come uno strumento per gli imprenditori sensibili e ha agito come catalizzatore per avviare un dialogo culturale intorno alla tematica della disabilità e per contribuire a una rigenerazione del contesto dell'inclusione a livello lavorativo. Accanto al CSF (ente capofila) in prima linea nel portare avanti il progetto anche le Acli Provinciali Pavia, Finis Terrae, Gli Aironi e la cooperativa sociale treottouno.
Il progetto ha come obiettivo quello di dare una risposta concreta ai dati dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro, che riferisce che in Italia solo il 12 per cento di coloro che hanno una limitazione grave e il 28,9 per cento di coloro che hanno una limitazione non grave risultano occupati.
Tra le persone che sono state accolte, formate e inserite nel lavoro c'è anche Valentina, una giovane donna con disabilità che abita a Voghera. "Ho frequentato il corso di addetta all'accoglienza e servizi di portierato che mi è servito ad acquisire abilità comunicative e relazionali utili al mio inserimento lavorativo.
Ho affrontato un colloquio conoscitivo presso un supermercato di Voghera e il supporto dell'operatrice del CSF mi è stato utile per ridurre la mia ansia e per darmi sicurezza – racconta – ho svolto presso questo punto vendita un tirocinio formativo che mi ha permesso di misurarmi nel mondo del lavoro e che mi ha arricchita sia dal punto di vista pratico che relazionale". E poi per Valentina la lieta conclusione: "Ho portato a termine il mio tirocinio con ottime soddisfazioni ed inaspettatamente sono stata assunta dall'azienda. Questo percorso mi ha stimolato positivamente portandomi a credere maggiormente nelle mie competenze".
Emblematiche della volontà delle aziende di contribuire al benessere delle persone e della comunità attraverso l'inclusione sono le parole di Francesca Garberi, amministratrice dell'azienda Maccagni srl di Voghera, una piccola azienda di famiglia che ha accolto 4 persone con disabilità attraverso la dote impresa in meno di due anni.
"Il bello di una piccola azienda è che la persona ha tante possibilità di imparare perché ciascuno fa un po' di tutto -spiega Gerberi- ognuno ha il suo ambito di applicazione ma possono sperimentarsi in tutto il processo di gestione. Per esempio, la ragazza che è venuta da noi ed era iscritta all'Università di Pavia, in Economia, ha potuto vedere come funziona tutto, dalla fatturazione, alla relazione con i clienti e fornitori, ed è andata avanti a lavorare per una compagnia multinazionale a Milano. È un'opportunità per chi entra e noi siamo contenti di offrire questa possibilità a tutti'".
Delle 75 persone con disabilità che hanno partecipato al progetto 36 sono in Oltrepò Pavese, 22 nella zona di Pavia e 17 in Lomellina.